Ex carcere di san francesco
Restauro conservativo e riuso Area Ex Bettoli – Ex Carcere Giudiziario
Committente: Ministero delle Infrastrutture – Provveditorato interregionale per le OO.PP. – Emilia Romagna-Marche – Bologna. Nucleo operativo di Parma.
Anno: 2008-2010
Un complesso a misura del tempo
L’Ex Carcere di San Francesco evidenzia già nel nome – quasi ossimorico – la propria storia segnata nel profondo da epoche in cui religione e politica si sono avvicendate senza troppi ripensamenti. Sorto nel periodo napoleonico dall’antico complesso francescano dei Frati minori di Parma, il Carcere di San Francesco venne destinato prima a caserma per truppe per divenire, solo nel 1810 nucleo carcerario degli Stati di Parma, Piacenza e Guastalla. Come sempre è “questione” di pensieri e di strategie politiche che stravolgono il volto di intere città.
Esempio da manuale è il Ducato di Maria Luigia durante il quale la sovrana volle fare di Parma un centro all’avanguardia, in cui l’aspetto estetico-formale dei monumenti doveva abbracciare la realizzazione di edifici socio assistenziali di alto livello. Per soddisfare questo importante compito fu chiamato l’architetto parmigiano Nicola Bettoli che, dopo essersi occupato della progettazione del celebre Teatro Regio di Parma e di altri monumenti locali, si impegnò alla realizzazione della cosiddetta “Casa di Custodia”. Quest’ultima, ala ovest del Carcere di San Francesco – denominata Carcere Giudiziario o “Luigino”, doveva, secondo il volere di Maria Luigia, separare i detenuti condannati da quelli in attesa di giudizio: se da una parte una simile funzione era di grande modernità sociale dall’altra l’Architetto di Corte seguì con estremo scrupolo la progettazione e le fasi di realizzazione del nuovo corpo annesso al fabbricato esistente mostrando la volontà di rispettare, in ogni dettaglio, la regola d’arte. I lavori iniziati nel 1843 si sarebbero conclusi nel 1846.
Nei decenni successivi l’architettura e la spazialità della Casa di Custodia non subirono modifiche di rilievo e dall’annessione di Parma al Regno d’Italia al 1993 il complesso di San Francesco mantenne la sua destinazione di Casa Centrale di Detenzione della città. Oggi la sua strategica collocazione nel cuore del capoluogo emiliano ha consentito di destinare i locali della Palazzina “Agenti” e della Palazzina “Bettoli”, risanati e riabilitati, a strutture universitarie in stretta sinergia con l’adiacente Casa della Musica.
L’intervento per le ragioni predette ha evidenziato una doppia finalità: recuperare un vero e proprio monumento del patrimonio storico cittadino e riqualificare ad un tempo le varie zone del complesso per un loro nuovo e concreto utilizzo.